Ogni soggetto, ad esclusione dei pazienti, che accede alla struttura è tenuto a possedere e ad esibire il GREEN PASS in corso di validità.
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Il trattamento dell’artrosi al ginocchio

L’artrosi è una graduale e progressiva degenerazione del tessuto cartilagineo.

Nell’andare avanti con gli anni, questo problema non interessa solo lo strato cartilagineo, cioè superficiale, ma va a interessare anche lo stato subcartilagineo, ovvero subcondrale, ed è in quel momento che il paziente inizia a lamentare dolore.

Come diagnosticare un’artrosi al ginocchio?

Nell’anziano è molto facile da diagnosticare, basta una semplice radiografia.

In generale, se sospettiamo una situazione di cartilagine consumata, quindi di un’artrosi precoce, il consiglio è fare due esami:

• una radiografia fatta con proiezioni diverse, sia col paziente sdraiato che col paziente in piedi, quindi sotto carico.
• una risonanza magnetica nucleare.

È possibile guarire dall’artrosi al ginocchio?

Purtroppo non è possibile guarire dall’artrosi, perché il tessuto cartilagineo non è vascolarizzato. Bisogna cambiare alcune abitudini del paziente. Esistono attività e sport che fanno bene e attività e sport che non fanno bene.

Quindi è molto importante la prevenzione.

Come affrontare un ginocchio artrosico?

Dobbiamo distinguere un ginocchio artrosico, ovvero con lesioni cartilaginee, nei soggetti più giovani, quindi diciamo sotto i 50 anni, e come trattare l’artrosi nei pazienti che hanno più di 50 anni.

Per i pazienti più giovani, è utile un trattamento conservativo e non ricorrere alla chirurgia.

Qui entra in gioco la medicina rigenerativa. Il paziente deve praticare attività sportiva tipo nuoto, bicicletta, camminate, magari evitando lunghe discese, e periodicamente fare cicli di terapia col PRP (Plasma Ricco di Piastrine) oppure con le cellule staminali.

Da un punto di vista biologico sono equivalenti.

Le cellule staminali, con l’innesto di tessuto adiposo, hanno un’azione più importante, ma più invasiva.

Queste infiltrazioni servono a disinfiammare la membrana sinoviale, che è quella che provoca il danno cartilagineo, rallentare il processo degenerativo e togliere il dolore.

Nei pazienti invece dai 50 anni in su, possiamo iniziare a pensare a un intervento chirurgico, ovvero una protesi al ginocchio.

L’intervento è invasivo e comporta la sostituzione dell’articolazione, andando a sostituire il femore e la tibia con delle parti in metallo, con interposto una superficie in polietilene che ha la funzione dei menischi.

Questi interventi sono complessi, ma permettono al paziente sicuramente di camminare meglio e avere meno dolore.

Cosa può fare un paziente con una protesi al ginocchio?

Un paziente con protesi di ginocchio può tornare a camminare, andare in bicicletta, a nuotare.

Cosa consigliamo a un paziente con artrosi al ginocchio?

Bisogna prevenire, cioè curarsi bene perché ciò che viene trascurato, degrada più velocemente.

Se un paziente ha già un problema cartilagineo acclamato, il consiglio è affrontare il percorso della medicina rigenerativa, quindi infiltrazioni periodiche col PRP (Plasma Ricco di Piastrine), oppure con innesti di tessuto adiposo, ovvero le cellule staminali. L’introduzione di questi materiali all’interno dell’articolazione, da un punto di vista ortopedico, ritarda anche di molti anni l’intervento chirurgico, e soprattutto agisce sul dolore e sulla funzionalità.

Il paziente ha meno male, cammina meglio e può sicuramente pensare di ritardare la soluzione chirurgica, in questo caso la protesi.

Quali sono i sintomi dell’artrosi al ginocchio?

I sintomi sono due:
• il dolore
• il gonfiore.

Il dolore è un sintomo soggettivo, la soglia del dolore varia da paziente a paziente e indica una perdita di funzionalità del ginocchio.

Il gonfiore invece è un meccanismo di difesa del corpo umano, così come la febbre lo è da un punto di vista internistico.

Un ginocchio che si gonfia vuol dire che c’è un chiaro problema.

Conclusioni

Se hai dei sintomi come quelli appena descritti, ti consigliamo di eseguire le opportune visite e radiografie, per evitare che la situazione si aggravi.

Non esitare a contattaci per maggiori informazioni o per prenotare una visita da un nostro specialista.

Ringraziamo il Dottor Alessandro Lelli, Responsabile di equipe ortopedica di Ospedali Privati Riuniti, per la concessione dell’intervista che ha permesso la stesura di questo articolo.

Video di approfondimento a questo link: https://youtu.be/mtRvK0PjcTo

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